Russia, Finlandia, Svizzera. Saranno queste le bandiere issate più di frequente durante le premiazioni dei campionati del mondo di mountain bike orientamento, che metteranno in palio 8 titoli Elite e altrettanti per gli junior.
Ma occhio alle possibili sorprese: l'Italia (con Laura Scaravonati) è fra queste, assieme a Polonia, Austria e Repubblica Ceca.
Quella elvetica è una delle squadre più medagliate nella storia dell'evento iridato per ruote grasse, giunto alla sua nona edizione.
D'obbligo citare Alain Berger, l'unico orientista nella storia in grado di vincere un titolo mondiale con carta e bussola sia a piedi che in mountain bike; i nomi attuali sono invece quelli della coppia d'oro Beat-Christine Schaffner, marito e moglie in grado di lottare per il podio nelle rispettive categorie.
In sella ci sarà anche il coach della nazionale rossocrociata Beat Okle, che all'età di 41 anni punta ancora una volta al podio.
Gli svizzeri inoltre hanno partecipato ai training camp sui Colli Berici, dove hanno potuto familiarizzare con la morfologia dei terreni vicentini. Ma anche la Finlandia non nasconde le sue carte.
«Per la nostra Marika Hara - afferma il tecnico nordico Tuomo Tompuri - qualsiasi risultato diverso da una medaglia sarà deludente. Marika ha le capacità per competere ad alti livelli in tutte le discipline: sprint, middle e long distance. Se perde qualche secondo in salita, ne guadagna molti di più in discesa, nei tratti più tecnici e leggendo la cartina».
Tra gli uomini possono sognare l'iride anche Samuli Saarela e Jussi Laurila; ma il tecnico Tompuri può contare su tanti biker con doti fisiche e tecnice di livello assoluto, sia al maschile che al femminile.
«Nel Mondiale vicentino saranno cruciale la capacità e la velocità di lettura della mappa, specialmente nelle piccole strade dei centri abitati, così come l'abilità di fare delle scelte di percorso "larghe" per evitare i dislivelli».
Gli scandinavi vantano un'ottima tradizione, ma dovranno fare i conti con l'emergente Russia, capace di portare a casa tante medaglie nelle ultime edizioni. Anton Foliforov e Ruslan Gritsan sono i nomi più gettonati, assieme a quello di Ksenia Chernykh fra le donne. E l'Italia? La nazionale guidata dal trentino Daniele Sacchet ha perso circa un mese fa il proprio atleta più rappresentativo, Luca Dallavalle.
Una frattura alla clavicola gli impedirà probabilmente di difendere il bronzo vinto lo scorso anno in Portogallo, anche se il biker della Val di Sole proverà fino all'ultimo a entrare nella griglia dei partenti, almeno nella prova sprint.
Le speranze azzurre sono allora affidate a Laura Scaravonati, orientista cremonese che da anni gareggia e colleziona titoli (25 tricolori in carriera) per la Forestale.
Qualche cartuccia anche per Polonia, con Anna Kaminska, Austria (Michaela Gigon) e Danimarca (Erik Skovgaard Knudsen).
Chi invece non ci sarà è il campione in carica Adrian Jackson: dopo quattro titoli mondiali nell'orienteering, l'australiano ha deciso di puntare sulla mountain bike tradizionale.
L'atleta sarà infatti al via dei campionati del mondo Uci in programma a fine mese a Champéry, nel Canton Vallese.
Fonte Il Giornale di Vicenza, 18 agosto 2011