Al Palabassano questa sera lagara decisiva per la classifca della Palladium Cup
Chi si aggiudicherà la prima edizione della palladium cup - 20° Le Piramidi? Lo si scoprirà solo stasera a Bassano, dove si sfidano due delle nazionali più forti d'Europa. E quindi del mondo. Italia e Serbia sono assieme alla Russia le autentiche dominatrici della scena continentale, anche se entrambe sono entrate da pochi anni nell'élite europea. Le azzurre grazie alla straordinaria generazione allenata prima da Bonitta e poi da Barbolini; le serbe per ragioni geo-politiche (prima c'era la nazionale jugoslava).
Ad unire Italia e Serbia ci sono anche i campionati europei in programma dal 22 settembre al 2 ottobre a Monza, Busto Arsizio, Belgrado e Zrenjanin, ai quali le rispettive nazionali saranno ovviamente presenti nelle vesti di paesi ospitanti. Il test del PalaBassano sarà dunque una cartina di tornasole della condizione attuale delle due squadre, a meno di due settimane dall'evento.
L'Italia si presenta all'appuntamento con le ossa rotte (letteralmente, nel caso della mano di Paola Cardullo: difficile il suo recupero). Problemi fisici anche per Merlo, che ha lasciato il posto a Carocci (che si gioca la maglia da libero con Leonardi) e per Piccinini, non al meglio. L'asso nella manica di Barbolini si chiama Carolina Costagrande: la fuoriclasse italo-argentina è al suo primo grande evento con la maglia azzurra e questa nazionale ha un estremo bisogno del suo braccio pesante e della sua classe. La "russa" Simona Gioli è tornata al suo ruolo originale di centrale, dove fa coppia con Arrighetti, mentre in posto due il tecnico modenese ha riproposto Serena Ortolani.
Completano lo starting seven la schiacciatrice Antonella Del Core e, ovviamente, la regista Eleonora "Leo" Lo Bianco. Questo schieramento permette all'Italia di sfruttare il doppio cambio inserendo Ferretti e Guiggi (con due centrali in prima linea) oltre alle doti in seconda linea della giovane Bosetti, efficace in difesa e in battuta. Dall'altra parte della rete le azzurre troveranno una squadra che ha centimetri (tanti, soprattutto con Brakocevic), esperienza (Nikolic) e gioventù (Ninkovic, Rasic e Malagurski).
Fonte Il Giornale di Vicenza, 11 settembre 2011







