Difesa impeccabile e muro super hanno ovviato ai problemi cronici di una battuta mai esaltante
Bene, brave, bis. La festa azzurra si replica a Bassano, solo che a differenza della modesta Spagna di venerdì, stavolta l'avversaria era la giovane e talentuosa Serbia. La netta vittoria vale all'Italia anche il primo posto nella Palladium Cup, davanti a serbe e spagnole nell'ordine. Per lunghi tratti la sorpresa dell'ultimo World Grand Prix è stata presa a pallate da Piccinini e compagne e, quando ha cercato di reagire, è stata spesso costretta all'errore da una squadra meglio organizzata nel muro-difesa.
Difficile individuare una singola protagonista del trionfo: è stata quella che si chiama una vittoria del gruppo, capace di ovviare ai cronici problemi di una battuta mai ficcante sfiancando le rivali con una difesa impeccabile e un attacco stratosferico. Lo Bianco ha saputo amministrare le bocche da fuoco, regalando a turno alle compagne di squadra momenti di gloria sottolineati dal pubblico.
L'Italia vista giovedì a S. Bonifacio (dove la Serbia ha vinto in quattro set) è sembrata solo un brutto ricordo; e non basta la pur importante assenza di Brakocevic a spiegare l'involuzione delle balcaniche e la metamorfosi delle azzurre. A dieci giorni dalla rassegna continentale è arrivata insomma quella iniezione di fiducia che serviva dopo un'estate a corrente alternata, anche per i molti esperimenti operati da Massimo Barbolini. Ieri invece il tecnico modenese si è affidato all'ex "blocco Bergamo", un nucleo di atlete esperto e ben affiatato con Lo Bianco in palleggio, Ortolani opposta, Piccinini e Del Core in banda e Arrighetti al centro, completato dalla "russa" Gioli e il libero di emergenza Carocci.
Il primo set è un Ortolani-show (7 punti, 100 per cento in attacco),anche se la Serbia ci mette del suo nei momenti caldi. L'Italia scatta sempre trascinata dal suo opposto (4-1, 9-5, 19-15, 24-21) ma ogni volta le ospiti trovano il contro-break sfruttando alcuni appannamenti della ricezione azzurra (12-12, 21-21, 24-24). Nel finale Malesevic non passa e due errori ospiti accendono il PalaBassano (26-24). Terzic cambia la diagonale palleggiatore-opposto nel secondo set, dove l'Italia cresce in ricezione e cala in attacco, mentre la Serbia perde il filo nei momenti sbagliati. Nikolic e compagne mettono la testa avanti (6-8), le azzurre replicano colpo su colpo e Piccinini mette il turbo: 14-11. La Serbia impatta e sorpassa, viene ricacciata indietro ancora dalla Picci (22-18), finché un altro errore balcanico vale il 2-0. Barbolini nel terzo mandando in campo Costagrande e Anzanello; l'Italia ci mette un po' a ingranare, ma quando lo fa se ne va in scioltezza (16-12).
La partita in pratica è già finita e il tecnico azzurro dà spazio anche a Ferretti per provare la regista di scorta. Costagrande sfrutta la sua freschezza contro una difesa stanca e rassegnata. Il pubblico esplode sul muro di Anzanello (25-17). Questa volta le azzurre non devono sforzarsi per sorridere nel dopogara.
Fonte Il Giornale di Vicenza