Ha sconfitto la notte calda e umida, le insidie del terreno, le lusinghe dell´alba, il sole del nuovo giorno. Soprattutto, Daniele Palladino ha stracciato il pregiudizio che vuole gli stradisti forse neppure outsider in una specialità come questa. Lui, però, punta di diamante dell´Atletica Scandiano e nazionale della 100 chilometri su strada, non si è fatto intimorire dagli 80 chilometri del percorso da Piovene Rocchette a Valdagno e dal pedigree degli avversari conquistando la prima edizione della trans d´Havet in poco meno di 11 ore - 10 ore e 58´44" per la precisione - alla media oraria di 7,287 chilometri all´ora. Quella che in gergo è definita una gara molto tecnica (parti rocciose, tratti sdrucciolevoli, dislivello compresso) ha emesso un verdetto comunque imprevisto alla vigilia, nella quale i favoriti sembravano altri: Stefano Ruzza, Fabio Granzotto e Filippo Canetta, il gardenese Christian Insam. A dire il vero quest´ultimo c´ha provato a far rispettare i pronostici, ma alla fine si è dovuto accontentare della piazza d´onore.
La valdostana Francesca Canepa ha trottato al pari dei maschi tra colli, passi e rifugi e forti sparsi fra il Summano e le Prealpi conquistando un onorevolissimo sesto posto assoluto. E chissà che tutto ciò non abbia convinto i rappresentanti europei I.A.U a portare qui i mondiali di specialità il prossimo anno.
I nostri monti, del resto, ce l´hanno messa tutta, offrendo, tra alba e panorami, uno spettacolo mozzafiato al pari della corsa.
Fonte Il Giornale di Vicenza, 29 luglio 2012